E' arrivato il caldo, 40 gradi di giorno e 30-35 di notte. Un po' troppi per i miei gusti ma almeno non c'è umidità. C'è così poca umidità che l'aria sa di sabbia, e in parte è sabbia. Meno male che a casa ho il climatizzatore. In ufficio c'è ma non funziona.
Caldo a parte, la vita qui è gradevole e i mauritani sono gentili e ospitali. Poi c'è Al Qaida che permea il tessuto sociale. A non conoscere la società mauritana si non si capisce come facciano queste due componenti a coesistere. Il fatto è che c'è una dinamica conflittuale tra la cultura tradizionale berbera e una cultura estremista islamica tutto sommato recente. I berberi nomadi sono sempre stati tolleranti, indipendenti ma rilassati, ospitali e accoglienti. Da secoli si vivono l'islam a modo loro. Dopo l'indipendenza dalla Francia però l'islam è diventato un cemento di unificazione nazionale e movimenti religiosi radicali hanno sempre più messo penetrato la società mauritana. Per questo ogni tribù, ogni famiglia, ogni mauritano deve bilanciare dentro di sé un equilibrio tra un sistema di valori tradizionale e la pressione degli ambienti religiosi.
Il risultato è un paese dove fanno a gara ad invitare lo straniero a pranzo, viziano l'ospite d'ogni nazionalità con tutte le attenzioni, accogliere i viaggiatori è sacro, offrire il tè è un rito. Allo stesso tempo però le bambine subiscono mutilazioni genitali e infibulazione, l'omosessualità è punita con la morte, le donne sono costrette a mangiare perché una donna grassa è più facile da sposare, gli stupri e gli abusi sia in famiglia sia fuori sono tanti e tollerati.
E' difficile diventare amici dei mauritani perché anche chi ha viaggiato, anche chi condanna certe pratiche è figlio di questo conflitto culturale e ne subisce l'influenza.
ma perche tutti sono cosi influenzati dalla societa? Perche devono sempre credere in qualche essere superiore? Manco di educazione? Oggo ho visto un libro su un imam omossessuale. It's a contradiction in terms. Oh well. Qui a Bruxelles ha fatto 22c. Estate alla Belga. I miss you. elisabeth
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